Acerca de
LA SICUREZZA ALIMENTARE TRA CRISI INTERNAZIONALI E NUOVI MODELLI ECONOMICI
Università di Milano, Sala Napoleonica 22 Settembre 2022 dalle 9.15 alle 17,45
Abstract
Il convegno intende esplorare con taglio intersettoriale e interdisciplinare la problematica della sicurezza alimentare (food security) alla luce dei recenti avvenimenti (crisi CoviD, guerra in Ucraina, crisi ambientale globale) e dei nuovi modelli economici del futuro (probabile deglobalizzazione, avvio della fase di decoupling e regionalizzazione dell’economia mondiale). L’analisi comprenderà una verifica dei dati economici acquisiti sino ad oggi e delle proiezioni più realistiche per il prossimo futuro; l’analisi della problematica dal punto di vista delle Organizzazioni Internazionali più significative (in primis FAO) e delle strategie della Commissione Ue / degli Stati membri al problema; le questioni giuridiche più significative viste nell’ottica del diritto internazionale, Ue e nazionale (con particolare riferimento al diritto costituzionale, amministrativo e dei mercati agroalimentari/dell’economia). L’obiettivo del convegno sarà, dunque, offrire una visione al contempo aggiornata e prospettica della situazione attuale, nonché contribuire alle scelte che i diversi livelli di governance agroalimentare dovranno effettuare nei prossimi mesi/anni, onde tenere assieme i diritti fondamentali, le esigenze economiche e l’imprescindibile sostenibilità del sistema agroalimentare mondiale.
Programma:
h. 9.30: Indirizzi di saluto
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h. 9.45: Apertura lavori
I SESSIONE (h. 9.15 – h. 13.15)
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LE MOLTE "CRISI" DELLA CONTEMPORANEITÀ E LE PROSPETTIVE FUTURE. UN’ANALISI ECONOMICA E GIURIDICA AGGIORNATA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE.
Presiede: Prof. Bruno Nascimbene, Professore ordinario di diritto dell’Unione europea nell’Università degli Studi di Milano
Relazioni:
Prof.ssa Irene Canfora, Professoressa Ordinaria di diritto agrario, Università di Bari “A. Moro”:
La sicurezza alimentare nel nuovo scenario geopolitico ed economico globale: le scelte per il futuro e l’importanza di un approccio multidisciplinare
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ABSTRACT:
La relazione illustrà il carattere paradigmatico della sicurezza alimentare nell’ambito delle scelte dell’Unione Europea in una dimensione globalizzata, alla luce della prospettiva adottata con gli SDG di Agenda 2030, ripercorrendo le vicende più recenti legate alle crisi derivanti dalla pandemia e dal conflitto alle porte dell’Europa. Si intende quindi inquadrare il concetto di sovranità alimentare per come si sta delineando nella regolazione dei mercati, in particolare evidenziando gli aspetti economici, ambientali e sociali ad essa correlati, che comportano un approccio multidisciplinare e multilivello.
Mr Lorenzo Bellú, Senior Economist, Agrifood Economics Division (ESA):
Keeping SDG2 alive: building resilient agrifood systems to deal with the emerging threats to international Food Security
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ABSTRACT:
La relazione illustrerà l’analisi della FAO relativamente all’attuale stato della sicurezza alimentare globale, con particolare attenzione alle recenti emergenze portate dalla crisi pandemica e dalla guerra in Ucraina.
Dott. Daniele Bianchi, Consigliere, Commissione europea:
Le ricadute del New Green Deal sulla sicurezza alimentare
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ABSTRACT:
La relazione illustrerà le strategie poste in essere dalla Commissione europea per fronteggiare l’emergenza ambientale (c.d. “New Green Deal”) e le relative ricadute sulla sicurezza alimentare a livello europeo e globale.
Prof. Leonardo Casini, Professore ordinario di economia agraria nell’Università di Firenze:
L’analisi economica dell’attuale scenario della sicurezza alimentare, fra de-globalizzazione, sostenibilità e crisi geopolitiche internazionali;
ABSTRACT:
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La relazione analizzerà i seguenti profili: i fabbisogni italiani di prodotti agricoli; le tendenze in atto nel sistema agricolo; le criticità presenti nel sistema agricolo nazionale e la riforma della politica agricola europea.
Prof. Pier Filippo Giuggioli, Professore Associato di diritto comparato nell’Università degli Studi di Milano:
La sicurezza alimentare nel paradigma della deglobalizzazione
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ABSTRACT:
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La relazione illustrerà il rapporto tra sicurezza alimentare e tutela del mercato, approfondendo l'atteggiamento assinto, nell’ambito del settore di riferimento, dalle regole preposte a garantire la qualità degli alimenti, la salute collettiva, la corretta informazione dei consumatori e la leale concorrenza.
Prof. Luigi Russo, Professore ordinario di diritto agrario nell’Università di Ferrara:
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Sicurezza alimentare e nuova PAC fra diritto dell’Unione europea ed attuazione nazionale
ABSTRACT:
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La relazione, muovendo da una rapida rassegna della PAC dalle origini ad oggi, e con dedicando uno sguardo a quella del prossimo futuro, destinata ad entrare in vigore dal 1.1.2023, verificherà se e come l'obiettivo della sicurezza alimentare - espressamente indicato dall'art. 39 TFUE - sia stato effettivamente perseguito. Il relatore si soffermerà, in particolare, sui regolamenti vigenti e su quelli destinati ad entrare in vigore nel 2023, unitamente ad un accenno alle strategie del from farm to fork e sulla biodiversità per verificare come siano andate ad impattare sui nuovi regolamenti.
La conclusione è che, a far tempo dal 2009, i testi normativi dimostrano una marcata - e, forse, eccessiva - attenzione ai profili ambientali collegati allo svolgimento dell'attività agricola (peraltro di dubbia efficacia rispetto ai propositi) a scapito delle istanze volte ad avere una sostenibilità economica del settore, e lasciando in secondo piano (considerandolo erroneamente, anzi, come dato sostanzialmente definitivamente acquisito) l'obiettivo della food security.
Prof. Roberto Cavallo Perin, Professore ordinario di diritto amministrativo nell’Università di Torino:
Il mercato interno dei prodotti agricoli tra regole di concorrenza e autosufficienza alimentare
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ABSTRACT:
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È di interesse notare che l’autosufficienza alimentare ed energetica sono riemerse per effetto della guerra in Ucraina e della concomitante inflazione, come due eventi di crisi provocati da Stati (Ucraina e Russia) che non appartengano all’UE.
Questo obiettivo – considerato trasversale - della PAC è stato inizialmente di grande interesse all’uscita dalla seconda guerra mondiale, poi è stato accantonato definitivamente negli anni ’90 laddove si è accusata la PAC di provocare “lo spreco” di un’eccedenza alimentare. Il ritorno di interesse per l’autosufficienza alimentare mette in evidenza la ragione di medio periodo nella definizione degli obiettivi della PAC e l’importanza di riaffermare le ragioni di un trattamento giuridico “diversificato” sulle regole di concorrenza per la materia agricoltura rispetto agli altri settori produttivi.
Di non minore interesse risultano alcuni corollari che portano a un bilanciamento degli interessi. Anzitutto la necessità di uno sfruttamento della terra – in quanto bene limitato – può giuridicamente fondare una riduzione dei prodotti destinati all’esportazione (es. vino) al fine di implementare altre produzioni destinate al mercato interno (autosufficienza alimentare). Gli incentivi per le coltivazioni biologiche potrebbero trovare contemperamento o limitazione ove ciò risulti indispensabile a raggiungere l’autosufficienza alimentare.
L’approvazione da parte dell’UE dei Piani nazionali degli Stati membri ha un significato giuridico che non può essere limitato a questi ultimi, ma anzitutto per l’Unione che li approva, la quale assume da quel momento la competenza a perseguire l’obiettivo trasversale dell’autosufficienze alimentare dell’Unione medesima in ragione della sua competenza concorrente e del principio che ne regola la competenza.
Da ciò l’emersione di una ratio fondata sul Trattato capace di superare i limiti della PAC così come sinora concepita: pensare all’Unione europea come ad uno spazio unitario su cui la programmazione europea assicuri l’autoproduzione e l’autosufficienza alimentare.
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Interventi: Prof. O. Calliano; dott. R. Pennazio.
Conclusioni della I Sessione
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Prof.ssa Margherita Ramajoli, Professoressa ordinaria di diritto amministrativo nell’Università degli Studi di Milano
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Lunch (h. 13.15 – h. 14.30)
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II SESSIONE (14.30 alle 17.30)
Tavola rotonda
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LA SICUREZZA ALIMENTARE E I LIVELLI DI GOVERNANCE AGROALIMENTARE: QUALI STRATEGIE PER GESTIRE L’EMERGENZA E PROGETTARE IL FUTURO?
Presiede: Prof. Michele Vellano, Professore ordinario di diritto dell’Unione europea nell’Università di Torino
Relazioni:
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Prof.ssa Silvia Scaramuzzi, Professoressa associata di economia agraria nell’Università di Firenze
Sicurezza alimentare e ruolo dei sistemi agroalimentari sostenibili: l'esperienza nello Standing Committee on Agricultural Research (SCAR)
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ABSTRACT:
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L'intervento mira a descrivere la relazione tra sicurezza alimentare e la costruzione di sistemi agroalimentari sostenibili nell'attività di pianificazione strategica della Commissione Europea.
In particolare, si riporta l’esperienza di partecipazione ai lavori dello Standing Committee on Agricultural Research Food Systems Strategic Working Group, che ha l'obiettivo di fornire consulenza e orientamento strategico nel campo dell'alimentazione e di sostenere il quadro politico di R&I dell'UE FOOD2030 e le sue quattro priorità (Nutrizione; Clima; Circolarità; Innovazione).
Si illustrerà il contributo fornito per supportare lo sviluppo di una nuova agenda strategica di ricerca e innovazione (SRIA), finalizzata a un Partenariato per i Sistemi Alimentari Sostenibili (SFS), attraverso la realizzazione di una portfolio analysis dei progetti di R&I finanziati dall'UE (Horizon2020 e oltre) e dei risultati e delle lacune nel sostenere la transizione dei sistemi alimentari sostenibili.
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Prof.ssa Maria Pia Genesin, Professoressa associata di diritto amministrativo nell’Università di Torino:
IIl Piano strategico nazionale della nuova PAC, fra Green Deal europeo e obiettivi di autosufficienza alimentare
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ABSTRACT:
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L’intervento intende soffermarsi su alcuni profili relativi a metodo e contenuti del PSN alla luce sia delle raccomandazioni che delle osservazioni della Commissione a ciò dedicate allo scopo di evidenziare criticità di impostazione nell’ottica del Green Deal europeo (nello specifico, con riguardo al sistema dei pagamenti accoppiati, alle strategie di semplificazione amministrativa, al coordinamento fra PSN e PNRR, in particolare per quanto concerne l’innovazione tecnologica nel settore agricolo, alla condizionalità sociale). Sul fronte dell’autosufficienza alimentare, si intende accennare alla tensione in atto – a livello UE e nazionale - fra obiettivi di crescita sostenibile nel medio/lungo periodo e necessità di fronteggiare, nell’immediato, allarmanti prospettive di food insecurity con conseguente ricorso al sistema delle deroghe a regole di tutela ambientale contenute nella nuova PAC.
Prof.ssa Maura Mattalia, Professoressa associata di diritto amministrativo nell’Università di Torino
L’amministrare per finanziamenti nella PAC tra “un impiego migliore dei fattori di produzione” (art. 39, par. 1, lett. a TFUE) e il Green Deal europeo
ABSTRACT:
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L’amministrare attraverso i finanziamenti alle imprese ha affermato negli anni un modello pubblico di nuova pianificazione della produzione in materia agricola che non è stata imperativa ma fortemente capace di condizionare le scelte dei produttori. La comune definizione di tali condizionamenti come incentivi alla produzione mette in ombra l’effetto di “trascinamento” nel tempo di una produzione che rischia di permanere “sussidiata”. Occorre rivisitare sul piano teorico la stessa definizione di piani e programmi, i loro effetti nel medio periodo facendo uso dell’intelligenza artificiale in ragione di un’esperienza sicuramente significativa per durata (60 anni) e per estensione del mercato comune dell’Unione europea e per il numero degli Stati e tradizioni agricole che la compongono, al fine di ripensare il rapporto “causa-effetto” dell’atto amministrativo di pianificazione. Una massa ingente di dati che, ove inseriti in un algoritmo, sono di per sé pianificazione in tempo reale su cui occorre aprire la partecipazione degli Stati membri al fine di individuare effetti distorsivi, di maggior incentivo, o efficienza, della Politica agricola comune. Una PAC che è un atto amministrativo che è così ridefinito dalla partecipazione degli Stati come nuova programmazione che tenga conto anche dei dati ambientali e di biodiversità delle tradizioni europee, che è capace perciò di una sintesi degli interessi pubblici e privati rilevanti. Gli effetti di sistema sul Green Deal europeo e su un migliore impiego dei fattori di produzione agricola in ragione delle diverse aree di produzione troverebbe una definizione che è ad un tempo dinamica (in ragione delle scelte dei produttori) e sistemica.
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Prof. Lavinia Del Corona, Ricercatrice di diritto costituzionale nell’Università Statale di Milano:
Sicurezza alimentare e tutela della biodiversità
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ABSTRACT:
Nell’intervento si rifletterà sulla complessa interrelazione sussistente tra biodiversità e sicurezza alimentare, tale per cui, alla luce del crescente numero della popolazione mondiale, si rendono necessari interventi limitativi, volti a contemperare la crescente richiesta di cibo con la tutela della biodiversità.
Saranno quindi analizzate le discipline a tutela della biodiversità adottate a livello internazionale ed europeo, ponendone in luce limiti e pregi.
Si osserverà come la relazione sussistente tra tutela della biodiversità, da un lato, e garanzia della sicurezza alimentare, dall’altro, dia bene l’idea di come, in tempi di crisi climatica, le tradizionali regole del bilanciamento tra beni costituzionalmente rilevanti possano mal attagliarsi alla relazione sussistente tra esigenze di tutela ambientale ed esigenze di tutela di beni di diverso tipo: la crisi climatica pare imporre un non semplice passaggio dalla logica del contemperamento a quella della “tutela congiunta”.
Sarà infine analizzata la recente riforma costituzionale, che ha determinato l’ingresso nella Costituzione italiana del termine “biodiversità”. La scelta di fare espresso riferimento alla tutela della biodiversità e degli ecosistemi, oltre che dell’ambiente in generale, ha ben posto in evidenza un importante aspetto: la tutela dell’ambiente si caratterizza per un alto grado di complessità, vi rientrano molte esigenze diverse tra loro, che possono anche porsi in rapporto di conflittualità reciproca. Si vedrà in particolare come la tutela della biodiversità possa essere compromessa da iniziative che pur vanno nel senso del contrasto del cambiamento climatico.
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Prof. Francesco Rossi Dal Pozzo, Professore ordinario di diritto dell’Unione europea nell’Università degli Studi di Milano:
Sicurezza alimentare e innovazione tecnologica. Le Nuove Tecniche Genomiche
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ABSTRACT:
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L’intervento sarà dedicato alle problematiche giuridiche portate dalle nuove tecniche genomiche nell’ottica del bilanciamento fra tutela dell’ambiente, tutela della salute ed esigenze portate dalla sicurezza alimentare.
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Prof. Andrea Santini, Professore Ordinario di diritto dell’Unione europea nell’Università Cattolica di Milano:
Sicurezza alimentare e innovazione tecnologica. I Novel Foods
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ABSTRACT:
I novel foods sono, ai sensi della definizione che ne dà il regolamento (UE) 2015/2283, alimenti non utilizzati in misura significativa per il consumo umano nell’Unione prima del 15 maggio 1997, e che rientrano in una delle categorie specificate dallo stesso regolamento. Se la disciplina in materia si giustifica anzitutto in una logica di food safety (oltre che di tutela dell’integrità del mercato interno), una crescente attenzione è rivolta allo sviluppo di “nuovi alimenti” anche nella prospettiva della food security e della sostenibilità ambientale della produzione alimentare. Dopo alcune premesse di carattere metagiuridico su questa prospettiva, si proporranno alcune riflessioni sulla vigente disciplina dell’Unione europea in materia di novel foods, al fine di comprenderne l’adeguatezza rispetto all’obiettivo di promuovere il mercato dei nuovi alimenti nell'Unione europea.
Prof.ssa Cristiana Fioravanti, Professoressa ordinaria di diritto dell’Unione europea nell’Università di Ferrara:
Metodo di coordinamento aperto e criticità decisionali: l’esempio della Politica della Pesca
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ABSTRACT:
Diversamente dalla pesca la cui gestione si affida alla disciplina adottata dall’Unione nell’esercizio delle competenze che le sono attribuite, l’acquacoltura è rimasta, per lungo tempo, sullo sfondo della politica comune, appartenendo tale settore alla competenza degli Stati membri. Non sono mancati e non mancano atti dell’Unione dedicati a singoli profili dei prodotti acquicoli, senza considerare l’acquacoltura nella sua complessità, fondati per di più su basi giuridiche diverse da o congiuntamente all’art. 43 TFUE. Al di là di tale frammentazione normativa, neppure è mancato un progressivo coinvolgimento della Commissione, per il tramite di strategie e orientamenti, adottati allo scopo di orientare la crescita del settore. Ma solo con il regolamento di base sulla politica comune della pesca del 2013, il legislatore dell’Unione, riconoscendo il ruolo importante per la sicurezza alimentare, la crescita sostenibile e l’occupazione in Europa, ha rafforzato – sulla scorta di una prassi che nel tempo si era consolidata – un sistema di coordinamento strategico sulla politica dell’acquacoltura nell’Unione europea (art.34, reg.1380/2013). Lo sviluppo del settore, in un’ottica di crescita sostenibile, si affida ad un articolato sistema di governance che coinvolge anche gli Stati membri in una prospettiva di progressiva convergenza nella gestione dell’acquacoltura: là dove l’acquacoltura incrocia i limiti posti alla competenza dell’Unione, il legislatore dell’Unione affida infatti alla Commissione il compito di orientare la disciplina del settore dando impulso alle azioni necessarie per il suo sviluppo. Si tratta di una scelta che valorizza e rafforza l’utilizzo di un percorso guidato di coordinamento delle politiche nazionali in materia di acquacoltura in considerazione dell’incidenza che la gestione del settore determina sulla politica comune della pesca complessivamente intesa. In questo contesto, la disciplina dell’acquacoltura poggia dunque non solo su misure specifiche adottate dall’Unione (ad es., acquacoltura biologica), ma anche sulle scelte operate a livello domestico. Nel rispetto delle previsioni poste dal regolamento di base del 2013 sulla politica comune della pesca che istituzionalizza un meccanismo di “orientamento” e di gestione coordinata dei fondi di finanziamento, gli Stati membri sono dunque chiamati a svolgere un ruolo attivo nell’attuazione degli obiettivi condivisi. In altri termini, la gestione del settore non è lasciata a scelte da effettuarsi “in piena autonomia” da parte degli Stati membri: al contrario, è loro richiesto di dotarsi, sulla base degli orientamenti adottati dalla Commissione, di Piani strategici nazionali elaborati alla luce delle finalità indicate nell’art. 34 del regolamento di base, di individuare buone prassi e di condividerne le esperienze.
Prof. Albert Henke, Jean Monnet Module Professor of Cross-Border Litigation in Europe
Le azioni di classe a tutela della sicurezza alimentare
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ABSTRACT:
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L’intervento verterà sul ruolo che l’istituto dell’azione di classe, oggetto di un recente intervento riformatore del legislatore italiano (L. 12 aprile 2019, n. 31, entrata in vigore il 19 maggio 2021), può svolgere nell’ambito del settore alimentare, a tutela dei diritti che sorgono dalla produzione e circolazione di alimenti. Ci si concentrerà in particolare sulla tipologia di controversie azionabili in questo settore (contrattuali, extracontrattuali, derivanti da condotte anticoncorrenziali…), nonché sui vantaggi e sulle problematiche che un’azione “collettiva” può implicare rispetto all’azione individuale (ad esempio sotto il profilo probatorio). Si faranno infine brevi cenni all’esperienza comparata.
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Prof. Vito Rubino, Professore associato di diritto dell’Unione europea nell’Università del Piemonte Orientale:
Sicurezza alimentare e crisi in Ucraina: lezioni per il futuro
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ABSTRACT:
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L’intervento sarà dedicato all’analisi della risposta che la Commissione europea ha elaborato in relazione alla recente crisi in Ucraina: verranno rapidamente passati in rassegna i provvedimenti principali in ambito agricolo per valutare come l’Unione europea stia affrontando la sfida della sicurezza alimentare e se nel prossimo futuro sia auspicabile un ulteriore adattamento della strategia adottata, soprattutto nell'ambito delle relazioni esterne della Ue e degli accordi con i Paesi terzi ancora in corso di perfezionamento.
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Prof. Nicola Lucifero, Professore associato di diritto agrario nell’Università di Firenze:
Sicurezza alimentare e controllo degli investimenti esteri diretti
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ABSTRACT:
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L’intervento verte sulla disciplina dei controlli degli investimenti esteri diretti (c.d.” Foreign Direct Investment”) da parte dello Stato che coinvolge anche il settore agroalimentare e, più in particolare, la sicurezza alimentare, perché ritenuto, unitamente ad altri, strategico per gli interessi nazionali per il perseguimento della protezione delle sue infrastrutture e delle strutture produttive. Sul piano delle fonti, la disciplina in esame presenta un profilo diverso della food security frutto della politica agricola comune conforme agli obbiettivi dell’art. 39 TFUE, in quanto disposizioni che assolvono ad una funzione propria di ordine pubblico per la protezione di un settore strategico dell’economia quale è quello agroalimentare.
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Conclusioni della II Sessione - Tavola rotonda
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Prof. Paolo Borghi, Professore Ordinario di diritto agrario, Università di Ferrara
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Coordinamento scientifico:
Prof. Avv. Francesco Rossi Dal Pozzo, Professore ordinario di diritto dell'Unione europea, Università di Milano Statale
Prof. Avv. Vito Rubino, Professore Associato di diritto dell'Unione europea, Università del Piemonte Orientale
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Posti in sala esauriti.
Crediti formativi:
Convegno accreditato dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Milano con 5 CFU.